Nella G.U. n. 62 del 6 agosto 2021 è stato pubblicato il bando per il reclutamento di 8.171 addetti all’Ufficio per il processo presso la Corte di cassazione e i distretti delle corti d’appello. L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della riforma del processo, civile e penale, promossa dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia.
La scadenza per la presentazione delle domande è il 23 settembre 2021.
Sono ammessi al concorso coloro che abbiano conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza, ovvero la laurea in Scienze dei Servizi Giuridici. La valutazione sarà per titoli e prova scritta.
Il contratto offerto è a tempo determinato, della durata di due anni e sette mesi, con inquadramento - anche ai fini previdenziali - tra il personale amministrativo del Ministero della Giustizia. Lo stipendio mensile è di circa 1.800 Euro netti.
Il positivo svolgimento dell’attività di addetto all’Ufficio per il processo costituisce poi titolo per l’accesso al concorso in magistratura e titolo preferenziale per l’accesso alla magistratura onoraria, ed equivale a un anno di tirocinio per le professioni di notaio e avvocato.
I vincitori saranno inseriti nell’Ufficio per il processo, una speciale struttura organizzativa composta da magistrati e personale di cancelleria, costituita “al fine di garantire la ragionevole durata del processo, attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi ed assicurando un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione” (art. art. 16-octies, comma 1, d.l. 179/2012). Nell’ambito dell’Ufficio per il processo, i vincitori lavoreranno fianco a fianco con i magistrati - sul modello dei law clerks statunitensi - e potranno svolgere una serie di compiti funzionali all’operatività della macchina giudiziaria, quali in particolare lo studio, la verifica e la gestione dei fascicoli, il concreto supporto del giudice nel compimento delle attività connesse alla sua funzione, come per esempio l’accertamento della regolare costituzione delle parti, la verifica delle notificazioni, il controllo della pendenza di istanze, la redazione di bozze di provvedimenti, il supporto ai processi di digitalizzazione del giudizio, l’ausilio nel monitoraggio dei risultati.
Gli obiettivi sono ambiziosi: il reclutamento è reso possibile dal finanziamento straordinario che l’U.E. ha concesso all’Italia in vista della riduzione dei tempi del processo, nei prossimi cinque anni, del 40% nel settore civile e del 25% nel settore penale.
La formula è win-win: la Giustizia offre ai Giovani un’occasione professionale stimolante e sfidante, i Giovani offrono alla Giustizia le migliori competenze per il rilancio del processo in Italia. Non mancare!
In allegato il bando.