Presentati i dati AlmaLaurea 2021

Milano-Bicocca: 4 laureati su 5 trovano lavoro entro un anno e cresce al 91% il tasso di occupazione dei dottori di ricerca
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Il ritratto dell’Università di Milano-Bicocca nel Rapporto AlmaLaurea 2021

Il Rapporto 2021 sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati, svolto dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, è stato presentato oggi in streaming. Le indagini hanno coinvolto 76 università aderenti al Consorzio.

Il Rapporto sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 11.934 laureati dell'Università di Milano-Bicocca, concentrandosi sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2019 (rispettivamente 4.230 e 2.781 in tutto) e intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, e di quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2015 (2.420) e intervistati dopo cinque anni.

I laureati

A un anno dal conseguimento della laurea triennale, il tasso di occupazione è dell’82,1%, superando di quasi 13 punti percentuali la media nazionale (69,2%) e di 7 punti percentuali la media regionale (75,1% in Lombardia).

Tra i laureati di secondo livello (corsi magistrali e a ciclo unico) a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari al 78%, dieci punti in più del dato nazionale (68,1%), due in più del dato lombardo (75,7 %).

Sviluppo di soft skills e soddisfazione dell’esperienza universitaria

Lavoro, tirocini formativi e esperienze all’estero sono fattori molto rilevanti sia per approfondire, in contesti lavorativi, alcune conoscenze acquisite nel percorso di studi sia, più in generale, per lo sviluppo delle soft skills.

Dall’indagine emerge che durante il percorso di studi ben il 75,8% degli studenti dell’Ateneo intervistati ha dichiarato di lavorare, un dato superiore di oltre 10 punti percentuali rispetto al dato medio nazionale; inoltre il 57,5% ha effettuato tirocini riconosciuti dal corso di laurea e l’8,1% ha effettuato un periodo di studio all’estero. 

I laureati Bicocca hanno dato un giudizio molto positivo del percorso fatto: il 92,6% si dichiara complessivamente soddisfatto e il 76,3% si iscriverebbe di nuovo all’università confermando corso e ateneo.

I dottori di ricerca

Ulteriore dato di grande interesse riguarda i dottori di ricerca che hanno conseguito il titolo nel 2019:  su 111 intervistati (il 70%  della popolazione totale) il tasso di occupazione è pari al 91% (ben 5,1 punti percentuali in più rispetto al 2018) e il tempo di impiego, dal momento della ricerca del lavoro, mediamente è pari a 2,5 mesi.

Il 52,5% trova lavoro nel pubblico, il 44,6% nel privato (settori prevalenti: industria 10,9%, consulenza 11,9%, chimica/energia 9,9%, sanità 6,9%) e il rimanente 3% nel non profit. 

Circa il 70% dei dottori di ricerca ritiene molto efficace o efficace il titolo acquisito per il proprio lavoro.